LE EMOZIONI

19.01.2017

Ho deciso, oggi, di parlarti delle emozioni, queste sconosciute che ci fanno sorridere, soffrire, e che ci accompagnano sempre in tutto l'arco della vita.

Personalmente credo che tutto sia emozione, che ci sia irrazionalità in ogni istante che creiamo. Anche perchè l'irrazionalità esiste a prescindere, esisterebbe anche senza razionalità, mentre quest'ultima nasce per tenere sotto controllo la prima, senza la quale però non avrebbe ragion d'essere.

Vediamo quindi di raggiungere il succo della questione.

LE EMOZIONI

Emozione. Cos'è un'emozione? In senso letterale l'Oxford English Dictionary definisce emozione come "ogni agitazione o turbamento della mente, sentimento, passione: ogni stato mentale violento o eccitato". Mentre per lo psicologo Daniel Goleman, essa fa riferimento ad un sentimento ed ai pensieri, alle condizioni psicologiche e biologiche che lo contraddistinguono, nonché ad una serie di propensioni ad agire

Vi sono centinaia di emozioni, considerando tutte le loro mutazioni e sfumature; in effetti le parole di cui si dispone non sono sufficienti a significare ogni sottile variazione emotiva. I ricercatori ancora discutono su quali possano essere le emozioni primarie - il blu, il roso e il giallo del sentimento, dai quali derivano tutte le altre mescolanze- o perfino della loro esistenza Alcuni teorici propongono poi alcune famigli emozionali fondamentali, la cui esistenza sarebbe in parte riconosciuta grazie alla scoperta di Paul Ekman. Lo studioso, infatti, scoprì che quattro specifiche espressioni facciali, quelle che esprimono paura, collera, tristezza e gioia, sono riconosciute in ogni cultura del mondo, compresi i popoli analfabeti. Questo suggerì l'universalità di tali emozioni. 

Alcuni esempi di famiglie emozionali fondamentali: 

  • Collera: furia, sdegno, risentimento, ira, esasperazione, indignazione, irritazione, odio, ostilità, fastidio e violenza. 
  • Tristezza: pena, dolore, mancanza di allegria, cupezza, malinconia solitudine, abbattimento, disperazione. 
  • Paura: ansia, timore, nervosismo, preoccupazione, apprensione tensione, spavento, terrore. 
  • Gioia: felicità, godimento sollievo, contentezza, beatitudine, diletto, godimento, esaltazione estasi, euforia. 
  • Amore: accettazione, benevolenza, fiducia, gentilezza, affinità, adorazione, infatuazione, agape. Sorpresa: shock, stupore, meraviglia, trasecolamento.
  • Disgusto: disprezzo, sdegno, avversione, schifo. 
  • Vergogna: senso di colpa, imbarazzo, rammarico, umiliazione, rimpianto, mortificazione, contrizione.

Solo recentemente è emerso un modello scientifico della mente emozionale che spiega come ogni azione sia in gran parte determinata dalle emozioni e in che senso le emozioni hanno le loro ragioni e la loro logica. 

La mente emozionale è essai più rapida di quella razionale, ma la sua rapidità preclude la riflessione analitica che caratterizza la mente pensante. Il grande vantaggio è rappresentato dalla capacità della mente emozionale di leggere una realtà emotiva in un istante, producendo un giudizio intuitivo immediato. Se si aspettasse l'intervento della mente razionale per formulare alcuni giudizi si potrebbe, non solo sbagliare, ma anche morire. Lo svantaggio è che queste impressioni, verificandosi in una frazione di secondo, possono essere erronee. 

Ekman suggerisce che tale rapidità, per la quale un'emozione può coglierci prima ancora che possiamo esserne consapevoli, è essenziale per il suo elevato valore adattativo: le emozioni mettono in movimento per reagire a fatti incalzanti senza perdere tempo o pensare se o come rispondere. (Utilissime allora nel corso dell'evoluzione) La logica della mente emozionale è associativa; per essa elementi che simboleggiano una realtà, o ne suscitano il ricordo, equivalgono alla realtà stessa. Per questo le similitudini, le metafore e le immagini si rivolgono direttamente alla mente emozionale. Se la mente emozionale segue questa logica, allora un elemento sta al posto di un altro, infatti per essa non è necessario che le cose vengano definite dalla loro identità, ciò che conta è come vengono percepite. 

La mente emozionale è infantile e lo è tanto più quanto più forte cresce l'emozione. Ed allora ecco perché sono rimasta affascinata dalle emozioni e dal loro ruolo in ogni aspetto della quotidianità. 

C'è emozione ovunque, in ogni pensiero, in ogni sguardo, in ogni gesto ed in ogni attimo. La vita stessa è emozione

In passato mi sono ritrovata ad utilizzare queste informazioni per la mia TESI di maturità, infatti tale argomento si prestava bene come collegamente ad ogni materia, motivato da queste frasi:

"Ho cercato così di collegare ad ogni materia, quindi ad ogni ambito della vita studiato, l'influenza delle emozioni, le quali, considerate come la parte irrazionale, priva di schemi, dell'uomo, trovano la loro massima espressione nel Decadentismo e nell'opera di Pascoli Il Fanciullino, dove si fa evidente il collegamento tra emozione, infanzia e simbolismo. 

Collegamento che è possibile ritrovare anche nell'opera di Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe, in cui la parte emotiva e irrazionale dei personaggi principali fa da protagonista, portando il lettore stesso all'interno di un mondo in cui le percezioni, le pure impressioni, rendono semplice l'immedesimazione in realtà simboliche e spesso addirittura astratte. 

Importante è stato poi anche identificare il ruolo, ogni giorno più significativo, che le emozioni rivestono nelle campagne pubblicitarie e nel marketing, al fine di colpire in modo sempre più profondo l'individualità del consumatore e influenzarne le scelte, passando dalla storia della Coca-Cola fino ad un brevissimo accenno al Neuro-Marketing. 

Ed in fine le emozioni nello sport, in cui la capacità di conoscere la propria mente emozionale aiuta sicuramente nella prestazione dell'atleta, ma non solo. 

Una buona consapevolezza di sé, infatti, aiuta anche nella vita, che in fondo non è altro che una continua sfida contro se stessi, volta al conseguimento della medaglia d'oro nella competizione per la quale abbiamo deciso di batterci."